Separazione giudiziale addebito in caso di tradimento, presupposti e conseguenze

addebito separazione giudiziale dei coniugi

Spesso, in ambito di separazione, ci si chiede se e quali siano le ipotesi per richiedere l’addebito al coniuge che ha, in costanza di matrimonio, avuto un comportamento non conforme alle regole matrimoniali.

Uno di questi comportamenti, sicuramente il più comune, è l’adulterio.

In prima battuta si potrebbe pensare che l’addebito va  sempre riconosciuto in tutte quelle ipotesi in cui, l’altro coniuge, ha intrapreso una relazione extra-matrimoniale; ma non è sempre così.
Infatti, anche di recente, la Giurisprudenza di merito è intervenuta chiarendo alcuni importanti principi.

Prima di arrivare al punto, però, è utile capire quali siano i presupposti e le conseguenze:

Il principale presupposto è certamente la violazione degli obblighi matrimoniali.

E’ quindi necessario che il coniuge abbia tenuto un comportamento contrario a quei doveri sanciti dall’art 143 comma 2 c.c.

  • obbligo di reciproca fedeltà
  • obbligo di assistenza
  • obbligo di collaborazione
  • obbligo di coabitazione

Accertati i presupposti, è bene soffermarsi brevemente sulle conseguenze, non poco rilevanti, che comportano l’addebito.

Prima fra tutte, va annoverata l’impossibilità ad ottenere l’assegno di mantenimento, come pure ai fini successori, la perdita di tutti quei diritti che invece spetterebbero al coniuge non separato.
Va però ricordato che, anche se l’addebito viene considerato a tutti gli effetti una “sanzione”, l’ex coniuge non perde comunque il diritto, qualora ne ricorrano i presupposti (stato di bisogno), all’assegno alimentare.

Cosa accade, quindi, nelle ipotesi in cui l’obbligo di fedeltà viene meno e uno dei coniugi chiede l’addebito della separazione?

Come accennato, la Corte di Cassazione è di recente intervenuta con la Sentenza n. 1816/2021.

La domanda che ci si deve porre, quindi, è se l’infedeltà possa essere di per se sufficiente a realizzare quella condizione affinché Giudice possa concedere l’addebito.

La risposta, non è poi così scontata: infatti, la giurisprudenza è ormai unanime nell’affermare che la violazione del dovere coniugale deve essere quell’elemento che ha determinato la crisi coniugale.

In parole povere, nei casi di adulterio, affinché sia riconosciuto l’addebito l’ex coniuge deve provare che la relazione extraconiugale è stata la causa primaria della crisi matrimoniale.

Quindi se l’altra parte riesce a dimostrare che, indipendentemente dalla relazione infedele, il matrimonio era già vacillante per altri motivi, il giudice non può riconoscere alcun addebito.

La sentenza richiamata non fa altro che ribadire il principio ormai consolidato, secondo il quale in un matrimonio già compromesso l’infedeltà, seppur comportamento qualificato come grave, non incide sulla fine del vincolo matrimoniale ma ne è una mera conseguenza.

In conclusione, se si ha l’intenzione di presentare un ricorso con richiesta di addebito al coniuge infedele,  sarà  particolarmente importante e decisivo poter dimostrare che il tradimento è alla base della rottura del rapporto coniugale.

E’ possibile ottenere un risarcimento per gli eventuali danni subiti?

Il tradimento, normalmente, ingenera nel coniuge che lo subisce uno stato di patimento psicologico dovuto principalmente alla delusione sofferta nonché a tutta una serie di fattori che si ritrovano nel menage familiare.

Il risarcimento dei danni, però, non può essere sempre richiesto: la giurisprudenza, infatti, ha da tempo introdotto il criterio della “normale tollerabilità”. In sostanza, il tradimento deve tradursi in una lesione alla salute, all’onore o alla dignità del partner.

Per capire meglio quanto detto, possono essere di aiuto alcuni esempi concreti:

  • il tradimento in pubblico
  • il tradimento effettuato con modalità umilianti per l’altra persona
  • quando ci si vanti del tradimento sui social network

In conclusione, in queste ipotesi è sicuramente riconosciuto un risarcimento del danno in capo all’ex partner che, in forza delle modalità con cui ha subito il tradimento, ha subito un forte pregiudizio.

Nei casi “normali”, quando le modalità del tradimento non incidono in maniera significante, non sarà possibile, invece,  ottenere alcun risarcimento.

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